Mangio consapevole
In questi ultimi tempi l’Unione Europea ha parlato tanto di agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della salute dei consumatori.
Ma qualcosa sta cambiando davvero?
Abbiamo visto l’Unione Europea approvare nuove strategie piene di ottime intenzioni e ci siamo anche un po’ cullati all’idea che le cose stiano effettivamente cambiando. Che la presa di coscienza globale sui problemi ambientali stia davvero producendo cambiamenti in politica ed in economica.
Abbiamo anche pensato che tra poco non serviranno più negozi come l’emporio ae, perchè ovunque e da chiunque andremo ad acquistare cibo potremmo essere certi che sia di sano e sostenibile.
Lo hanno pensato, forse, anche un po’ di persone che in passato hanno frequentato l’emporio ae e poi si sono dette che, tutto sommato, nel normale supermercato i prodotti che si comprano a qualche soldo un meno sono più o meno la stessa cosa.
A dire il vero, noi non ci abbiamo creduto molto, ma un po’ ci abbiamo sperato.
Poi ci pensano i fatti ed i dati scientifici a riportarci alla realtà, e a convincerci che i presidi come l’emporio ae e i produttori che ci stanno dietro, non si possono ancora permettere di andare in pensione, perchè tra agricoltura biologica e agricoltura convenzionale c’è ancora un abisso in termini di ambiente e salute. Perchè tra Km 0 e prodotti che arrivano dall’altro emisfero, ci sono ancora tonnellate di CO2 di differenza. Perchè tra piccole imprese agricole e grandi latifondi c’è una diversa idea di economia che tiene conto della qualità della vita, delle comunità e dei diritti umani. E perchè anche se mettiamo a confronto due prodotti biologici con la fogliolina verde, non abbiamo per le mani la stessa cosa, la stessa qualità e la stessa idea di futuro… Possono essere pochi centesimi a ribaltare questa differenza?
Questa riflessione l’abbiamo fatta dopo avere letto i dati di Pesticide Actione Network che proprio in un momento in cui tutto lasciava pensare ad una riduzione della presenza dei pesticidi nei nostri alimenti, ha dimostrato con uno studio una realtà diametralmente opposta.
Su frutta e verdura è stata rilevata in aumento la presenza proprio di quei pesticidi che l’Unione Europea ha classificato tra i più pericolosi per la salute e per l’inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Per l’Unione Europea l’uso di queste sostanza dovrebbe essere dimezzato entro il 2030.
Analizzando 100.000 campioni di frutta e verdura lo studio ha rilevato un aumento del 53% della contaminazione di pesticidi in 9 anni (2011-2019).
Ad esempio, i campioni di kiwi contaminati sono passati dal 4 al 32%. Le ciliegie dal 22 al 50%.
Altri prodotti che hanno registrato livelli allarmanti di contaminazione sono stati
More – 51%
Pesche – 45%
Fragole – 38 %
Albicocche – 35%
Tra gli ortaggi
Sedano – 50%
Sedano rapa – 45%
Cavolo riccio – 31%
Indivia belga – 28%
Cavoletti di Bruxelles – 26%
Insomma, per i consumatori consapevoli è ancora presto per abbassare la guardia, e non resta che continuare a scegliere i produttori biologico locali e negozi indipendenti come l’emporio ae, senza smettere di pretende politiche e regole diverse.
Contatto da anni si impegna per la promozione del biologico, a partire dalla collaborazione con i produttori locali.
l’emporio ae – Poderino
l’emporio ae – Rosciano
Angelo 2.0 – Ristorante Pizzeria
La scelta bio è solo uno dei modi con cui Contatto cerca di cambiare la storia. Oltre a questo ci impegniamo per la riduzione dei rifiuti e dello spreco, per l’inclusione sociale e lavorativa di persone fragili, per il sostegno alle persone in situazione di disagio economico e altro ancora.
Tutto questo non li facciamo da soli, ma con persone come te che vogliono essere parte del cambiamento che vogliano vedere nel mondo.
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