Energie di cambiamento
E’ chiaro che il problema clima/energia non si risolverà solo attraverso l’azione delle istituzioni attraverso leggi e investimenti pubblici. Ma nemmeno solo attraverso la buona volontà dei cittadini e dei consumatori consapevoli che si impegnano a non sprecare e a investire sulle energie rinnovabili. E’ nella somma di questi due percorsi la speranza di gestire la crisi.
Ecco perché ci sembra interessante la proposta delle “comunità energetiche”, che cerca di mettere insieme l’impegno personale con una dimensione collettiva e comunitaria, che non guarda solo alla sostenibilità ambientale, ma anche alla potenzialità di mettere in modo processi sociali positivi.
Qui sotto trovi qualche breve nota per farti una prima idea sulle comunità energetiche, ma come ribadiamo alla fine del post intendiamo approfondire il tema per cercare poi di passare all’azione.
Le comunità energetiche possono essere costituite da diversi soggetti (persone. imprese e enti pubblici) che si mettono insieme per condividere produzione e consumo di energia rinnovabile.
Questo processo permette da un lato di avere a disposizione energia a costi più bassi (ed è inutile rimarcare quanto il tema sia doloroso in questo momento!) e ridurre gli sprechi, oltre che a ridurre l’emissione di gas serra.
Le comunità energetiche, che vanno costituite sulla base di regole democratiche e partecipative, non possono avere scopo di lucro.
La comunità dovrà installare nuovi impianti energetici da fonti rinnovabili, quindi deve disporre di luoghi adatti. Anche un condominio può diventare una comunità energetica, utilizzando il proprio tetto per l’impianto comune.
La legge prevede per le comunità energetiche un sistema di incentivazione che rende l’operazione particolarmente vantaggiosa se ben progettata e ben organizzata. Infatti gli incentivi sono strutturati in modo da premiare in particolare l’autoconsumo. Quindi è bene creare un buon mix considerando che, ad esempio, il fotovoltaico produce energia durante il giorno, quando molti cittadini non sono in casa. Pertanto è bene inserire nel mix delle imprese o altre strutture che consumino energia durante il giorno. Allo stesso tempo è importante inserire nel progetto comunitario impianti per l’accumulo di energia prodotta in eccesso.
Approfondendo un po’ il tema delle comunità energetica il pensiero va agli anni d’oro degli incentivi al fotovoltaico, quando molti cittadini e soprattutto tanti enti pubblici hanno valutato se realizzare un impianto e per un motivo o per l’altro hanno lasciato perdere, mangiandosi poi le mani negli anni a venire per l’occasione persa.
Noi di Contatto vorremmo essere da stimolo e da supporto perché questa occasione sia invece valutata e colta da quante più persone possibile. Per questo stiamo pensando di organizzare un incontro informativo per approfondire e conoscere qualche esperienza concreta. Se vuoi rimanere informato su questo tema e sui prossimi sviluppi scrivi una mail a
con i tuoi dati e nell’oggetto “Comunità energetiche“.