Quando, nel 2010 abbiamo aperto l’emporio ae a Rosciano, il biologico era un “nicchia” di consumatori responsabili, attenti al Pianeta e alla propria salute. Abbiamo fatto una scommessa assieme ad un gruppo di produttori locali offrendo al territorio un servizio che mancava.
Per certi versi la scommessa l’abbiamo vinta perché da quel 2010 l’attenzione verso l’ambiente e la qualità dei prodotti è cresciuta moltissimo e hanno trasformato il mercato del biologico da “nicchia” a “massa”. Così sono arrivati sul territorio altri negozi e si sono riempiti di prodotti biologici anche gli scaffali dei supermercati, e poi anche degli “hard discount”.
Tante persone che si rivolgevano ai nostri negozi, un po’ alla volta hanno iniziato ad acquistare i prodotti bio in altri esercizi. Abbiamo provato a spiegare la differenze dei nostri prodotti da quelli che si trovano nei supermercati. E anche il valore aggiunto del Km 0 e dell’inclusione sociale, ma forse non ci siamo riusciti quanto avremmo voluto.
Un po’ alla volta la crescita del mercato del biologico ha rallentato. I consumi si sono sempre più spostati verso i supermercati. Nel biennio 2019-2020 in Italia 40 negozi specializzati in prodotti biologico come i nostri empori hanno dovuto chiudere i battenti, e altri hanno continuato a chiudere in seguito, mentre negli anni precedenti il numero era sempre cresciuto.
Noi abbiamo continuato a coltivare il nostro sogno, aprendo il negozio di Poderino con il reparto gastronomia, creando altre opportunità di lavoro per i nostri ragazzi e nuovi sbocchi commerciali per i nostri produttori.
Poco dopo la terra ha iniziato a franare sotto i nostri piedi: è arrivata la pandemia, il rincaro delle materie prime, l’inflazione e tanti consumatori che avevano iniziato a fare scelte consapevoli sulla propria alimentazione sono dovuti tornare sui propri passi.
Nei mesi scorsi abbiamo cercato di difendere il nostro sogno di “cambiare la Storia”, riqualificando i nostri negozi e ampliando la gamma dei prodotti, ma purtroppo la situazione non è migliorata
Ora, con la guerra in Ucraina e l’aumento dei costi energetici la situazione è diventata insostenibile per una realtà già fragile come la nostra. La prima bolletta dell’elettricità di Poderino con le nuove tariffe, relativa al mese di agosto, ha visto schizzare il costo da 1400 a 6000 € e non riusciamo più a tenere aperti due negozi. Così siamo costretti a chiudere l’emporio ae di Poderino e chiedere a tutti un aiuto per salvare quello di Rosciano.
L’emporio ae e l’idea di cambiare la storia attraverso i consumi non sono mai stati solo della cooperativa Contatto (Gerico, prima): sono nati all’interno di una comunità fatta di consumatori, produttori e cittadini che ci hanno creduto insieme a noi. Per questo pensiamo sia importante condividere con la comunità anche questo momento di difficoltà e chiedere aiuto.
Anche questa volta, non chiediamo gradi sforzi, ma piccoli gesti quotidiani. Abbiamo sempre pensato che la storia, più che le grandi azioni di qualcuno, ma cambiano i piccoli gesti di tante persone. E’ in questo modo che possiamo “salvare la storia”, la nostra. La piccola storia degli empori ae, con le tante storie che ci stanno dentro e attorno. Le storie dei produttori locali che vi hanno trovato uno scaffale per far conoscere i frutti della loro passione, le storie dei tanti ragazzi che nell’emporio hanno costruito percorsi di inclusione sociale, le storie di cooperatori che hanno scelto la solidarietà e la sostenibilità come lavoro, le storie di consumatori attenti che ogni giorno mettono in pratica il cambiamento che vorrebbero vedere nel mondo.
Aiutaci a “salvare questa storia”. Abbiamo poco tempo ed è necessario vedere subito segnali di inversione di tendenza per tenere in vita l’emporio di Rosciano.
Belle parole ma era meglio salvare l’emporio di poderino ma vi aiuto lo stesso
BUTTO QUI UNA IDEA ! E se lo teniamo aperto mettendo insieme 100 persone che contribuiscono alle spese bolletta con 50 euro al fronte di una percentuale scontistica sulla spesa quotidiana ? CHI CI STA ? Io presente
Bello quello che avete scritto e fatto ma x me era meglio salvare l’emporio del poderino ma vi aiuto lo stesso
Dobbiamo Tutti partecipare a salvare queste attività xchè non si tratta di salvare una attività commerciale ma un attività che porta al rispetto della vita e delle persone tutte visto l attenzione riposta nel fare inclusione sociale attraverso il lavoro e contestualmente attraverso la cura dei prodotti proposti … Il senso della CURA AUTENTICA TRASVERSALE!!!!
BUTTO QUI UNA IDEA ! E se lo teniamo aperto mettendo insieme 100 persone che contribuiscono alle spese bolletta con 50 euro al fronte di una percentuale scontistica sulla spesa quotidiana ? CHI CI STA ? Io presente
BUTTO QUI UNA IDEA ! E se lo teniamo aperto mettendo insieme 100 persone che contribuiscono alle spese bolletta con 50 euro al fronte di una percentuale scontistica sulla spesa quotidiana ? CHI CI STA ? Io presente
Mi dispiace molto. Non capisco la scelta di chiudere il negozio integrato nella città a portata di gambe e di pedali della maggior parte dei fanesi per tenere aperto l’altro negozio un po’ perso nel nulla (senza offesa per nessuno) ma immagino che abbiate le vostre ragioni. A presto.
Ciao Giovanni, il motivo della scelta è che il negozio di Rosciano è inserito in un capannone dove stanno diverse altre attività della cooperativa, compreso il magazzino dei negozi. Se avessimo chiudo il negozio di Rosciano avremmo dovuto continuare a pagare l’affitto. In più, chiudendo Poderino, riusciamo a razionalizzare anche le cucine (con i relativi consumi energetici) concentrando la produzione nella cucina della pizzeria Angelo 2.0. E’ stata un scelta sofferta e ci abbiamo pensato a lungo, ma alla fine è stata l’unica possibile, con grande dispiacere…